“ICF e ICF-CY: Strumenti per la Classificazione e Valutazione del Funzionamento nella Scuola e nella Sanità”
L’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute) è una delle tre principali classificazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), insieme alla Classificazione internazionale delle malattie (ICD) e alla Classificazione internazionale degli interventi sanitari (ICHI, in fase di sviluppo). L’ICF permette di descrivere e misurare la salute e la disabilità, trovando applicazione non solo nel contesto scolastico, ma anche in settori come le assicurazioni e la previdenza sociale.
Per i docenti, l’ICF offre uno strumento fondamentale per comprendere e descrivere le difficoltà di apprendimento degli studenti con disabilità, fornendo informazioni cruciali presenti, ad esempio, nelle diagnosi funzionali. Oltre all’ICF per adulti, l’OMS ha introdotto la versione ICF-CY (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute per bambini e adolescenti), che si rivolge specificamente a questo gruppo di età, completando così l’ICF.
L’ICD-11, entrato in vigore nel 2022, è utilizzato per classificare le condizioni di salute, mentre l’ICF descrive il funzionamento individuale. La diagnosi basata sull’ICF, detta funzionale, si distingue dalla diagnosi nosografica, che si basa su manuali diagnostici come il DSM-6 o l’ICD-11. Mentre la diagnosi nosografica classifica il paziente in una specifica categoria, la diagnosi funzionale si concentra sulle potenzialità e sulle caratteristiche individuali della persona, promuovendo un approccio personalizzato che coinvolge anche il contesto scolastico, dove il Piano Educativo Individualizzato (PEI) è adattato alle esigenze dello studente.
L’ICF rappresenta un’evoluzione rispetto alla precedente Classificazione Internazionale delle Menomazioni, Disabilità e Handicap (ICIDH), spostando l’attenzione dalle menomazioni alle capacità residue dell’individuo. Questa prospettiva evidenzia il concetto di “soglia funzionale” piuttosto che di “grado di disabilità”.
L’uso preciso dei termini disabilità, menomazione e handicap è essenziale, specialmente nei contesti educativi e sanitari, poiché riflette le sfumature concettuali necessarie per una corretta interpretazione delle diagnosi e degli interventi.
L’ICF-CY è stato sviluppato per rispondere alle esigenze di classificazione per bambini e adolescenti nei campi della salute, dell’istruzione e dei servizi sociali. È aggiornato periodicamente per mantenere il suo utilizzo efficace in tutte le fasi della vita.
Infine, la struttura dell’ICF permette di analizzare dettagliatamente il funzionamento dello studente con disabilità, utilizzando scale numeriche per quantificare limitazioni, menomazioni e facilitatori ambientali. Nessun PEI può essere redatto senza la documentazione medica relativa al profilo di funzionamento dello studente, che include anche i qualificatori ICF, necessari per specificare il grado di compromissione o facilitazione di un fattore ambientale.
Questa classificazione fornisce un linguaggio comune per descrivere la salute e la disabilità, promuovendo una comunicazione efficace tra operatori sanitari, medici, insegnanti e altri professionisti coinvolti.
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